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Rifugio SEV da Valbrona

da Paola Brazioli

Dopo una pausa che reputo piuttosto lunga dovuta al passaggio dal vecchio al nuovo blog eccomi di nuovo qui a raccontare l’ennesima avventura in mtb. Destinazione: il Rifugio SEV ai Corni di Canzo (SEV è acronimo di Società Escursionisti Valmadreresi).

Il territorio è sempre quello del Triangolo Lariano e l’oggetto del post è una delle salite a mio parere più impegnative che ci siano nella zona.  Si tratta della salita che da Valbrona porta appunto al Rifugio SEV, a 1.276 m. di altitudine.

Premio finale – come capita spesso da queste parti – una fantastica vista sul Lago di Como, a mio parere tra gli scorci migliori sul Lario.

Ma andiamo per ordine. L’escursione risale al mese di Dicembre e il fatto che sia passata qualche settimana nulla toglie al suo valore.

Io e Franco questa volta partiamo dal Lago del Segrino, dopo Erba. La temperatura tipicamente invernale ci induce a partire non troppo distanti dall’ inizio della salita, quel che basta per scaldare un po’ la gamba prima dello sforzo, quello vero.

Dal Lago del Segrino seguiamo la direzione Canzo-Asso. Superato l’abitato di Asso sempre su asfalto prendiamo le indicazioni per Valbrona, località da cui partirà (dopo circa 10 km) la salita vera e propria. Giunti in Valbrona si supera la Chiesa principale sulla destra e più avanti sulla sinistra la fontana dedicata ai ciclisti. Proseguendo, prima di imboccare la discesa per Onno in prossimità della piccola chiesetta sulla destra, parte la salita per il Rifugio SEV. A questo punto 5 km di asfalto e cemento ci separano dalla nostra destinazione.

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La piccola chiesa di san Rocco in Valbrona da cui parte la salita per il Rifugio SEV

Si parte da subito con una pendenza media del 10% e nell’ultimo chilometro in cemento (il più duro) ci sono tratti che superano il 30%.

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Lo scollinamento al 5 km coincide con uno scorcio sul lago davvero mozzafiato, che lascia senza parole soprattutto chi è alla sua prima esperienza da queste parti…mi spiace quasi togliervi la sorpresa con questa fotografia!

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Una breve sosta al Rifugio giusto il tempo di una fetta di torta e un tè caldo e ripartiamo. Fantastica anche la vista a est su Grigna e Grignetta, che però non godiamo appieno a causa di qualche nuvola all’orizzonte.

Le vie per scendere a Canzo sono più d’una, ma non tutte sono percorribili in mtb. Memori dell’ultima esperienza, decidiamo di evitare il sentiero n. 1 che arriva a Terz’ Alpe in quanto scarsamente pedalabile. Su consiglio dei gestori del rifugio prendiamo il sentiero n. 5, con cui arriveremo in zona Second’ Alpe, per poi scendere fino a Canzo.

Il sentiero si presenta molto interessante dal punto di vista naturalistico, da subito delimitato dalle tipiche formazioni rocciose della zona. Si perde quota in modo dolce e graduale, ma alcuni tratti tecnici ci costringono comunque a scendere dalla bici.

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Giunti in zona Second’ Alpe decidiamo di seguire la larga mulattiera acciottolata (Via delle Alpi), una delle vie più frequentate dagli escursionisti che vogliono salire a Terz’ Alpe e al Monte Cornizzolo. La discesa apparentemente facile è resa insidiosa dalla pendenza di tutto rispetto che non consente distrazioni.

Se volete maggiori informazioni sul Rifugio SEV potete trovarle su:

 http://www.rifugiosev.it/

 

Caratteristiche della salita al Rifugio SEV

Dati rilevati con dispositivo Forerunner 920 XT

 

Distanza: 5 Km

Pendenza media: 15%

Pendenza massima: 32%

Altitudine minima: 445 m

Altitudine massima: 1.220 m

Dislivello: 775 m

 

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