Il Venini, in un nome uno dei luoghi più panoramici sui monti che sovrastano il Lago di Como. E’ proprio qui al Rifugio Venini (1.576 s.l.m.) che domenica scorsa io ed alcuni amici siamo arrivati con le nostre mountain bike. Potrei definirlo la Cima Coppi del nostro itinerario, perchè sarà il punto più alto della nostra escursione.
Il Rifugio Venini si trova adagiato tra il Monte Galbiga sopra Lenno e il Monte di Tremezzo. Luogo storico un tempo testimone di un complesso sistema difensivo risalente alla Prima Guerra Mondiale che fa parte della linea Cadorna.
La prima volta per me in questo posto meraviglioso fu la scorsa estate sempre in mountain bike e da allora in tutti questi mesi ho sempre desiderato tornarci. L’ascesa al Rifugio Venini e la successiva discesa che dal Rifugio porta a Tremezzo è uno dei percorsi a mio parere più belli in territorio lariano. Soprattutto per gli scorci sul lago di Como che nelle giornate di sole lasciano increduli per tanta bellezza.
Grazie agli ultimi allenamenti ho una buona resistenza di fondo, quindi si decide di partire da casa (Mariano Comense) in bici, nessun trasferimento in auto, consapevoli che supereremo abbondantemente i 100 km. Passando da Cantù, arriviamo a Como e prendiamo la Statale Regina in direzione Argegno. Dopo 15 km sulla statale con vento contrario raggiungiamo poco prima di Argegno la strada che sulla sinistra in salita porta a Schignano. Da qui in poi ci aspettano circa 30 km di cui la maggior parte in salita fino al punto più alto che è il Rifugio Venini.
I primi chilometri di salita ci conducono in Val d’Intelvi, valle montana compresa tra il Lago di Como e quello di Lugano. Il paesaggio è quello tipico di media montagna. Il paesaggio e l’assenza di traffico infondono da subito una sensazione di tranquillità, lontani dal caos del lungolago. Dopo 6 km al 6% arriviamo a Schignano e preso un caffè proseguiamo sulla strada che porta a Castiglione d’Intelvi fino a incrociare la statale per San Fedele Intelvi. Arrivati a San Fedele procediamo per Pigra, località raggiungibile anche tramite funivia da Argegno.
Se volete sfuttare la funivia che da Argegno porta a Pigra trovate gli orari QUI.
A Pigra si potrebbe idealmente fissare il punto di partenza vero e proprio del percorso che conduce al Rifugio Venini. Da qui inizia infatti la parte più suggestiva e allo stesso tempo più aspra di tutto l’itinerario. Più suggestiva per i fantastici panorami sui rilievi circostanti e il lago sottostante, più aspra perché la pendenza si fa sensibilmente più elevata con numerosi passaggi al 12/15%.
In 10 km passiamo in sequenza l’Alpe di Colonno, il rifugio Boffalora, l’Alpe di Lenno (con vista sul Lago di Lugano) e infine il Rifugio Venini. Difficile descrivere la bellezza di questi luoghi: da una parte i fantastici scenari della catena alpina e prealpina, dall’altra il sottostante Lago di Como, presenza costante di tutto il percorso.
Fino al Rifugio Venini è possibile arrivare anche in bici da corsa, nonostante nell’ultimo tratto il fondo sia un po’ sconnesso.
Quindi cosa ci siamo venuti a fare fin qui in mountain bike se non per gustarci il sentiero in discesa che dal Venini conduce giù al Lago con splendida vista sui due rami del Lago di Como e punto panoramico su Bellagio?
Non abbiamo fretta e prima di scendere ci concediamo un piatto tipico al Rifugio. Considerando il numero di bici “parcheggiate” è evidente che non siamo gli unici che in questa bella giornata di sole hanno deciso di recarsi quassù.
Il mio Garmin segna già 68 km e 1.560 m. di dislivello positivo.
Dopo la pausa al rifugio iniziamo a scendere. Il single-track che si sviluppa in quota è suggestivo ma da affrontare con attenzione, perché piuttosto esposto, stretto e con fondo roccioso. E’ quasi tutto pedalabile, a parte qualche passaggio che costringe a mettere il piede a terra. Meglio non farsi distrarre troppo dal paesaggio mozzafiato! Noi ci fermiamo spesso ad ammirare e scattare foto. La giornata è soleggiata e ventosa e il blu del cielo sembra riflettersi nelle acque del lago, splendido!
Dopo qualche km procediamo sempre in discesa sulla ex strada militare e incontriamo la galleria di Brente lunga un centinaio di metri. E’ corta e priva di illuminazione; nel tratto centrale sembra proprio di procedere ad occhi chiusi. Superata la galleria la discesa si fa meno impegnativa, ma pur sempre tecnica. Raggiunte le Baite di Nava (811 s.l.m.) prendiamo a destra il sentiero che scende a Tremezzo. In quest’ultimo tratto godiamo ancora di splendide vedute sul lago e su Bellagio.
La nostra escursione continua con trasferimento in traghetto da Cadenabbia a Bellagio, salita del Ghisallo fatta più di testa che di gambe 🙂 e ritorno a Mariano Comense tramite statale Arosio-Canzo.
Arrivo a casa stanchissima ma felice di aver passato una giornata in luoghi meravigliosi e circondata da amici. Grazie a Franco, Luigi, Roberto e Sergio.
Felice anche di aver stabilito un nuovo record personale: 129 km, tempo in movimento 7h 34′ e 2.548 m di dislivello positivo in mountain bike!
Potete trovare informazioni utili sul Rifugio Venini QUI
Foto Gallery


















5 commenti
ciao che bel percorso!avresti la traccia .gpx gentilmente?
ciao grazie
A questo link trovi traccia e indicazioni con partenza da Argegno: http://www.camptocamp.org/outings/701402/it/monte-galbiga-anello-argegno-pigra-griante-in-mtb
Unica variazione la salita a Pigra. Ci sono quattro vie per salire a Pigra: passando da Schignano (SP15), con provinciale per San Fedele (SP13), in funivia da Argegno oppure tramite mulattiera da Muronico che intendo provare la prossima volta. Nelle giornate di sole è davvero un’escursione fantastica!
e’ possibile fare il giro contrario ? cioè salire al Venini partendo da Tremezzo ?
Penso di sì, ma non l’ho mai fatto salendo da Tremezzo. Sicuramente la salita così è più impegnativa.
Ciao, sono di Mariano anch’io. Mi sto approcciando adesso al mondo mtb..
Finora tanti km e salite in bdc e tanta corsa in montagna. Proverò questo giro ma se organizzi uscite altrettanto interessanti, mi piacerebbe unirmi qualche volta.