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Mtb: da Cantù al Rifugio Riella in e-bike

da Paola Brazioli

Perché decidere di fare un giro con una ebike? Naturalmente non mi rivolgo a chi una bici elettrica già ce l’ha e senz’altro ha già dei buoni motivi  per usarla. Mi rivolgo piuttosto a chi come me pedala solitamente su una bici muscolare, magari è anche ben allenato e forse storce il naso quando si parla di pedalata assistita.

Premetto che anch’io inizialmente ero molto scettica. Quando qualche anno fa fecero capolino le prime mtb con pedalata assistita pensai che così in qualche modo si snaturasse l’essenza stessa della bicicletta, un mezzo meraviglioso con cui fare fatica – tanta – e cercare di superare i propri limiti – spesso.

Col tempo il caso mi ha concesso di pedalare su delle mtb elettriche e allora ho cambiato il mio punto di vista. Ora per me una e-bike è un tipo particolare di bicicletta con cui concedersi un’esperienza divertente e meno impegnativa, più rilassante. Utile quando vogliamo una marcia in più per fare più in fretta o fare un giro più lungo.

Esattamente quello che cercavo quando qualche giorno fa ho noleggiato insieme a mio marito Franco una mtb a pedalata assistita. Giornata stupenda, poco tempo a disposizione, bisogno di staccare pedalando in scioltezza e la voglia di raggiungere uno dei punti più panoramici sulla dorsale del triangolo lariano.

Siamo partiti direttamente dal negozio di Cicli Carreri Cantù dove abbiamo preso le bici a noleggio e in un paio d’ore eravamo al Rifugio Riella (1.275 m. s.l.m.) sulla dorsale del Triangolo Lariano, uno dei punti più panoramici sul lago di Como.

Da Cantù (Co) abbiamo raggiunto il comune Albavilla e da qui iniziato la salita raggiungendo prima l’Alpe del Viceré (903 m. s.l.m.), poi Capanna Mara (1.125 m. s.l.m.) e infine il Rifugio Riella, nostra meta di giornata. Salita molto impegnativa che ho fatto tante volte mettendoci sempre tanta fatica e sudore. Una di quelle salite da fare solo quando c’è la gamba, con strappi davvero al limite.

Non mi è sembrato vero dunque di pedalare su questi sentieri per una volta in modo direi più rilassato godendo così del percorso in modo diverso.

Per chi non lo sapesse le e-bike sono biciclette con un motore elettrico alimentato da una batteria, che si attiva pedalando e la cui potenza si può regolare tramite computer sul manubrio. Per legge il motore si aziona fino alla velocità massima di 25 km/h. Oltre questa velocità bisogna contare solo sulle proprie gambe.

Per questa escursione io ho usato una Scott E-Genius 720 con motore Shimano STEPS E8000  mentre Franco una Olympia E1-X con motere Brose Continental.

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Tre livelli di assistenza a disposizione – eco, trail e boost – ho sempre usato il livello eco e mi sono concessa il trail solo in qualche punto un po’ estremo, per non sudare troppo 😉 Che poi alla fine ho sudato comunque e fatto anche fatica, ma sempre entro certi limiti.

E così mettendoci meno tempo del solito arriviamo al Rifugio Riella, dove sostiamo per ammirare il paesaggio – che è una giornata stupenda di sole e la visibilità è ottima-, per fare fotografie e dissetarci prima di tornare a Cantù.

Nel ritorno abbiamo anche il tempo di fermarci per un pranzo alla Locanda del Viceré prima di riconsegnare le e-bike a Cicli Carreri.

In conclusione esperienza che rifarei e che ha confermato quello che già pensavo delle mtb elettriche, ossia un bel mezzo con cui divertirsi e una valida soluzione anche per chi non è molto allenato. Con un’avvertenza però: sul tecnico è comunque richiesta abilità ed esperienza anche per il maggiore peso del mezzo rispetto ad una bici muscolare e la spinta del motore che va dosata in modo corretto per un giusto controllo.

Diciamo che nel mio caso potrebbe essere la terza bici dopo mountain bike e bici da corsa. Da usare con parsimonia però che se no mi abituo troppo 😉

Ottima la formula a noleggio per chi vuole provare o ne fa un uso occasionale.

Bici noleggiate presso Cicli Carreri Cantù

cicli carreri

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