La Valsassina tanto bella e spietata, che in bici non fa sconti ma ripaga con scorci da incorniciare. Valle meravigliosa che da Ballabio, alle spalle di Lecco, si incunea nei monti lecchesi…; è delimitata a Occidente dal rilievo delle maestose Grigne, a oriente dalle Prealpi bergamasche. Attraversata dal torrente Pioverna ..è una valle verdeggiante circondata da maestose cime.
Mtb in Valsassina, una valle che dà tante soddisfazioni agli amanti della mountain bike e per me ancora tutta da scoprire. Proprio qualche giorno fa ho avuto modo di scoprirne ancora un pezzetto con un bellissimo giro in mtb che da Pasturo (641 m. s.l.m.) mi ha portata fino al Rifugio Ombrega (1.580 m. s.l.m.) passando dal Pian delle Betulle e da Larice Bruciato, il punto più alto dell’escursione a 1.709 m. di altitudine.
Lasciate le auto a Pasturo percorriamo i primi chilometri della nostra escursione in mtb sulla ciclabile della Valsassina, un itinerario ciclopedonale di circa 13 km che costeggia il torrente Pioverna. La stessa ciclabile che percorreremo nei chilometri finali. Il dislivello minimo e il contesto naturale in cui si snoda questa ciclabile ne fanno un itinerario adatto adatto anche alle famiglie. Nei mesi estivi ci si può rinfrescare nelle acque del torrente Pioverna, che nasce dalla Grigna Settentrionale e percorre tutta la valle prima di sfociare nel lago di Como.
Raggiungiamo il capolinea della ciclabile che si trova a Taceno e da qui seguiamo la strada provinciale (SP67) fino a Margno, dove si trova la funivia per il Pian delle Betulle.
Niente funivia per noi ma una bella salita. Bella nel senso di molto dura, troppo! Al punto che non ci mettiamo molto a capire che forse abbiamo imboccato la strada sbagliata. Decidiamo di procedere comunque spingendo la bici a mano per qualche tratto fino a quando ci troviamo senza volerlo di fronte al primo scorcio panoramico di giornata. Spettacolo che non avremmo visto se non avessimo sbagliato sentiero. Un vero e proprio balcone panoramico sulle montagne lecchesi.
Proseguendo troviamo finalmente un sentiero ampio pedalabile, quello che avremmo dovuto prendere a Margno. La pendenza è comunque di tutto rispetto soprattutto in prossimità dell’ Alpe Grasso. Ma ormai ci siamo, ancora poco e raggiungiamo il Pian delle Betulle, dove ci fermiamo per una pausa panino e bibita.
Proseguiamo quindi per Larice Bruciato (1.708 m. s.l.m.) seguendo le indicazioni per Alpe Dolcigo. Da Pian delle Betulle il percorso è tutto panoramico e esposto al sole, difficile pedalare senza distrarsi o senza fermarsi ogni tanto ad ammirare il paesaggio. La vista spazia sulla Valsassina, i monti lecchesi – la Grigna il Muggio, il Pizzo Tre Signori – e in lontananza il Lago di Como. Paesaggio che possiamo ammirare bene durante la sosta in località Larice Bruciato (in dialetto Lares Brusaa), dove è in corso la tradizionale festa che si tiene la prima domenica di agosto con S. Messa e pranzo.
Sulla pagina facebook @montagnelagodicomo ho trovato questa bella citazione da un racconto di Riccardo Benedetti:
Ora, quando passate dal Lares Brusàa e salite alla Cappelletta di Crandola per dire un Ave Maria, non dimenticatevi di guardare verso il Cimone. Se non la vedete provate a spingere lo sguardo in basso, dov’è la Pioverna. E se ancora non l’avete trovata giratevi dall’altra parte: certamente sarà lì, a volteggiare sopra i Fontanon. E’ la nostra libertà, viandanti di queste e di tutte le montagne, che ci segue quando puntiamo verso l’alto, dai sassi dello Zapell ai morosoi delle Betulle, dai pascoli di Artavaggio ai fiori di Pescegallo, dai laghi di Deleguaggio ai prati del Pialeral, dal Giumello a Piancaformia. E’ sempre con noi, non dimentichiamocene quando, la sera, torniamo a valle; teniamocela stretta e raccontiamola agli amici, a quelli che non conoscono la felicità di raggiungere una croce e di respirare l’aria d’alta quota. E a chi non può più farlo, e a chi non ha potuto farlo mai, diciamo di chiudere gli occhi e di ascoltare questa storia. Arriverà il falco. Poi il sole. E l’arcobaleno.
Lasciato Larice Bruciato ci dirigiamo verso l’Alpe Ombrega fino all’omonimo rifugio che si trova a 1.580 m. di altitudine. Presso il rifugio approfittiamo per un’altra sosta mentre ammiriamo la vista sulla valle sottostante e l’abitato di Premana in lontananza.
Al ritorno ripercorriamo lo stesso itinerario a ritroso fino al Pian delle Betulle. Da qui scendiamo all’Alpe Paglio dove inizia la strada asfaltata che tramite tornanti ci porterà sulla strada provinciale SP67. Raggiungiamo quindi Margno, Taceno e ci immettiamo sulla ciclabile che in poco più di 10 km costeggiando il torrente Pioverna ci riporterà a Pasturo.
Si tratta di un bel giro in mtb in Valsassina molto panoramico, non particolarmente tecnico ma impegnativo per il dislivello. 60,6 km, 1.644 m. di dislivello positivo.