Home » In bici » Trentino Alto Adige » Val Venosta, meta ideale per una vacanza in bici

Val Venosta, meta ideale per una vacanza in bici

da Paola Brazioli
Val Venosta

Lo scorso mese di settembre sono stata in Val Venosta, valle dell’Alto Adige che confina con la Svizzera e l’Austria. Ho trovato tre splendide giornate di sole e i frutteti pronti alla raccolta. Obiettivo: conoscere questo territorio in bicicletta, grazie a tre esperienze in bici di diverso tipo. Ho spaziato infatti dalla mountain bike, alla bici da passeggio/trekking e infine alla bici da corsa. Tutto questo per aver una visione quanto più ampia possibile delle opportunità che questa meravigliosa valle offre a chi vuole trascorrere una vacanza in bicicletta.

Valle interessante anche dal punto di vista paesaggistico e ambientale. Ho scoperto, per esempio, che la Val Venosta per la sua posizione ha un clima mite ed è addirittura la valle più calda e secca di tutto l’arco alpino. Tanti giorni di sole che la rendono adatta ad una vacanza in bicicletta da marzo a novembre. Soprattutto nel fondovalle spira sempre una brezza molto piacevole, il famigerato Vinshger Wind (vento della Val Venosta), per niente fastidiosa. Si apprezza soprattutto mentre si percorre la ciclabile dell’Adige che attraversa in lungo tutta la valle. Questa brezza sembra infatti accompagnare il ciclista che comunque è già agevolato dal fatto che dal passo Resia a Merano la strada è per lo più in discesa o pianeggiante.

Ciclabile della Valle dell’Adige lungo la Via Claudia Augusta

Dal passo Resia a Merano, 80 chilometri in lunghezza lungo l’antica strada romana Via Claudia Augusta. La ciclabile attraversa borghi e località che ancora conservano il passaggio nei secoli di diverse popolazioni e insediamenti.  Senza esagerare una delle più belle piste ciclabili fatte finora. Ben protetta dal traffico, circondata dai frutteti, accompagnata dal fluire del fiume Adige. Sul percorso che inizia in prossimità del lago di Resia, noto soprattutto per il suo campanile che si erge dalle acque, simbolo della valle, si incontrano diversi bacini idrici: piccoli laghi che costituiscono altrettante oasi naturali dove fare una sosta. Come per esempio i laghetti dei pescatori a Prato allo Stelvio proprio sulla ciclabile, dove ci si può fermare per un pranzo come abbiamo fatto noi. Percorribile anche con una city bike (come ho fatto io con Eva, mia guida alla scoperta della ciclabile), meglio se con caratteristiche da trekking, con pneumatici non troppo stretti e moderatamente tassellati. Si incontrano infatti anche dei tratti sterrati, ma con terreno ben battuto che non presenta alcuna difficoltà. La maggior parte della ciclabile dell’Adige è comunque su asfalto. Ci sono sette punti noleggio presso altrettante stazioni ferroviarie. Proprio la vicinanza della ferrovia ha suggerito il connubio bici/treno con la possibilità di tornare in treno al punto di partenza, oppure tramite trasporto alternativo con bike shuttle.

La ciclabile parte dal Passo di Resia, passa davanti al campanile sommerso, continua lungo la sponda del lago di San Valentino alla Muta, passa per Burgusio, da dove si gode la vista su Malles con le sue sette chiese romaniche, e attraversa la cittadina medievale di Glorenza. Il percorso procede poi pianeggiante in direzione di Prato allo Stelvio, alle porte del Parco Nazionale dello Stelvio, attraversa Lasa, il paese del marmo, discende a Covelano e arriva, passando tra i frutteti, a Laces. Da Laces l’itinerario continua passando per il castello di Castelbello e la chiesa di San Procolo a Naturno, una delle più antiche dell’Alto Adige, per poi terminare a Merano.

Val Venosta

Val Venosta

Vinschgau

Tour in MTB in Val Venosta: sui trail intorno a Laces

Il Monte Sole di Laces offre le condizioni ideali per tanti tour in mountain bike per ogni esigenza: l’easy trail di Monte Sant’Anna, il flow trail Tschilli e l’itinerario più classico: il tour di San Martino in Monte. Con le sue pendici verdi il Monte Tramontana offre, invece,  itinerari tra prati e boschi, al riparo dal sole e al fresco degli alberi, quando in estate le temperature salgono e sul Monte Sole fa troppo caldo per godersi la bici. I tour più classici sono quelli alla malga Freiberger Alm, il tour Leger di Morter, le malghe di Tarres e Laces, oppure il tour Trailzauber di Laces per gli amanti della guida più tecnica. Dai sentieri attraverso boschi e prati si gode di un panorama mozzafiato sui gruppi montani circostanti costellati da numerose vette solitarie. E non manca nemmeno la possibilità di fare sosta per concedersi una bibita rinfrescante o un piatto tradizionale.

Durante la mia prima giornata in Val Venosta ho avuto il piacere di percorrere due trail, entrambi con arrivo a Laces: il Montesole Trail da San Martino in Monte passando dal Tschilli Trail (1.040 m. di dislivello) e il Barbarossa Trail, di recente costruzione, da Malga di Tarres. Il primo più naturale con passaggi tecnici tra i boschi alternati ad altri tratti con ampie vedute panoramiche sulla valle sottostante. Il secondo molto flow con salti, capace di esaltare gli amanti del gravity e freeride. Grazie a Maxx Bike Eldorado, negozio bici di Laces, per avermi fornito una bici a noleggio per l’occasione.

Val Venosta

San Martino Laces

monte sole

malga Tarres

Una delle salite più famose al mondo: lo Stelvio

Una delle strade più belle e panoramiche dell’arco alpino, la strada del Passo dello Stelvio che da Prato allo Stelvio in 25 chilometri e 48 tornanti conduce a 2.760 metri di altitudine della Cima Coppi. Il panorama mozzafiato sull’Ortles allevia le fatiche del ciclista che si inerpica sui suoi tornanti. Una salita leggendaria, ogni anno percorsa da ciclisti provenienti da tutto il mondo. Doppia emozione per me: la bellezza di questa salita in una giornata di sole splendido e la mia prima volta da questo versante. Dopo l’ascesa da Bormio l’anno scorso, sono stata contentissima questa volta di scalare il versante altoatesino. Bellissimi soprattutto gli ultimi 8 chilometri quando si intravede la vetta e i tornanti che sinuosi disegnano il versante. In realtà non era in programma che facessi lo Stelvio. Era previsto infatti un tour in mtb nella zona, che sono sicura sarebbe stato altrettanto entusiasmante. Ho scelto però di cogliere l’occasione e di collezionare un’altra salita importante. A questo proposito ringrazio IDM Alto Adige per aver assecondato questo mio desiderio e ringrazio anche Baldi Sport di Prato allo Stelvio che per l’occasione mi ha fornito una bici da corsa Scott Contessa Speedster.

Val Venosta

Stelvio

passo Stelvio

Gastronomia in Val Venosta

Al turista che si trova in Val Venosta non possono sfuggire le tipicità gastronomiche della zona. Ne ho fatto esperienza nei tre giorni di permanenza. Un primo assaggio subito con la tipica merenda altoatesina che ho trovato al mio arrivo presso il Residence Sankt Johann di Prato allo Stelvio. Per tradizione questa merenda è composta da Speck dell’Alto Adige, Schüttelbrot (il tipico pane di segale croccante), e un bicchiere di vino, possibilmente una Schiava. Spesso vi si aggiunge un salamino affumicato o del formaggio dell’Alto Adige. Ancora oggi, la merenda è una tradizione radicata nel mondo contadino e si ritrova nei menù di rifugi alpini, malghe e ristoranti.

La mia esperienza gastronomica in Val Venosta ha visto anche un pranzo presso il ristorante gourmet Paradies, nominato miglior ristorante newcomer dell’Alto Adige, dove lo chef reinterpreta con le sue creazioni la cucina gourmet altoatesina. È qui che ho mangiato per la prima volta la Kaiserschmarren, dolce tipico delle Val Venosta, una sorta di frittata dolce servita con marmellata di ribes e composta di mele.

kaiserschmarren

Ottima anche la cena presso il ristorante Flurin a Glorenza: nella creazione dei suoi piatti questo ristorante si orienta a seconda delle stagioni, dei prodotti regionali e delle offerte dei fornitori locali. Unica l’atmosfera di questo ristorante e delle suites ricavate all’interno di un palazzo storico di Glorenza, uno dei borghi medievali più belli d’Italia.

 

Una citazione a parte merita il Caffè Kuntrawant a Prato allo Stelvio. Questa piccola torrefazione è sempre alla ricerca del punto di tostatura perfetta e della curva ideale per ogni chicco. L’idea di arrostire il caffè è nata durante un soggiorno a San Francisco nel 2007 e poi diventata realtà.

caffè kuntrawant

Val Venosta
Trovate tutte le informazioni per le vostre vacanze in bicicletta in Val Venosta su:

venosta.net

Ti potrebbe anche piacere

Lascia un commento