L’inizio di un nuovo anno è sempre carico di aspettative e buoni propositi. È il momento di consolidare i traguardi dei mesi precedenti e di porsi nuovi obiettivi. Anche in bicicletta. Da brava ciclista anch’io ho pensato a dei traguardi da raggiungere in questo 2020, nuove sfide o più semplicemente nuove abitudini da adottare. Ecco le mie 10 cose da fare in bicicletta nel 2020.
Un viaggio in bici
Per viaggio in bici intendo un viaggio itinerante di più giorni seguendo un percorso classico come per esempio la via Francigena, 1.040 km dal Colle del Gran San Bernardo a Roma, oppure una ciclovia come l‘Alpe Adria, percorso ciclabile di 425 km che unisce Salisburgo (Austria) a Grado (Italia). Non ho mai fatto un viaggio in bici di più giorni, ma solo vacanze con la bici: escursioni e giri in giornata. Penso sia arrivato il momento di provare anche questa esperienza… da vera cicloturista.
Pedalare di più
Negli ultimi due anni ho pedalato poco. Qualcuno a questo punto sorriderà pensando ” ma cosa dici? Sei sempre in bici!”. Diciamo che ho pedalato meno di quanto avrei voluto 😉 Ho deciso allora di pormi quest’anno l’obiettivo di percorrere 10.000 chilometri in 12 mesi. E forse questa volta, lo ammetto, manco un po’ di realismo. Un obiettivo dunque di tutto rispetto. Come farcela? Cercherò di organizzarmi al meglio.
Una prova a tappe
Randonnée, trail o traversate: parliamo di percorsi impegnativi da coprire solitamente in più giorni nell’ambito di eventi organizzati. Nella maggior parte dei casi non si tratta di competizioni. Rappresentano semmai la sfida di portare a termine una prova, unita alla bellezza del viaggio. Come la Rando Imperator 2020.
Rando Imperator 2020, la randonée che unisce la Germania all’Italia.
Oppure il Tuscany Trail, che proprio quest’anno vorrei fare, a maggio: una “unsupported bicycle adventure” di 550 chilometri e 9.000 m. di dislivello da Massa a Orbetello, attraversando per il lungo la Toscana. Sarebbe la mia prima esperienza bikepacking.
Migliorare la tecnica
Fermamente convinta che ci sia una grande differenza tra il condurre la bicicletta con padronanza e al contrario farsi bellamente trasportare da essa senza un vero controllo, ho deciso di migliorare la mia tecnica. Approfitterò dei prossimi mesi invernali per qualche lezione in mountain bike da chi è più abile di me (ve ne parlerò dettagliatamente più avanti). Prima cioè che la stagione ciclistica entri nel vivo, prima che mi prenda la voglia di macinare chilometri su chilometri e avrò meno tempo per uscite prettamente tecniche.
Leggere di più
La mia passione per la bicicletta passa anche dalla lettura da una parte e dalla scrittura dall’altra. Curiosità e voglia di imparare mi hanno sempre fatto amare i libri. Leggendo ho scoperto che si può viaggiare anche grazie alle pagine di un libro. Perché allora non porsi come obiettivo per il nuovo anno quello di leggere di più? Magari proprio quel libro che ci è stato regalato per il compleanno o che è nella nostra lista dei desideri da troppo tempo. Leggere stimola la nostra intelligenza, la nostra cultura e può darci un sacco di spunti nuovi. Ora sto leggendo “Einstein e l’arte di andare in bicicletta” di Ben Irvine, un inno alla bicicletta, che nella sua semplicità è capace di condurci sulla strada della felicità. A seguire sul comodino mi aspettano: “Coppi, l’ultimo mistero”, libro che promette di svelare aspetti inediti della vita del Campionissimo e “Bikeconomy, viaggio nel modo che pedala”, uno sguardo sulla dimensione economica delle due ruote e sul contributo della bicicletta in ambito ambientale, salutistico e sociale. Buona lettura!
Community
Andare in bicicletta è anche un ottimo modo per socializzare. Ammetto di apprezzare molto i giri da sola, soprattutto in mountain bike, perché mi consentono di godere dell’aspetto più intimo e riflessivo dell’andare in bicicletta.
Uscire in mtb da soli può essere bello perché…
Ma è anche grazie alla bicicletta che la mia vita sociale è viva e soddisfacente. Negli anni ho conosciuto tante persone tutte accomunate dalla stessa passione. Col nuovo anno sarebbe bello coltivare ancora di più questo aspetto sociale e di condivisione. Approfittare di ogni occasione, cioè, per allargare il cerchio di conoscenze. Un’idea potrebbe essere anche quella di coinvolgere chi ancora in bici non ci va oppure aiutare chi alle prime armi. Nel mio piccolo, anche in qualità di blogger, cercherò di promuovere uno stile di vita “a pedali” e creare nel concreto esperienze in bici, come per esempio gli eventi in mountain bike dedicati alle donne in collaborazione con Scott Sports Italia, in programma anche quest’anno.
Scott Contessa Experience, biker alla conquista della Brianza
Stile di vita
La bicicletta non è solo metafora di vita ma anche stile di vita. Oltre ad essere di per sé un vero toccasana per il corpo e per la mente, in quanto ci permette di fare del movimento all’aria aperta in modo piacevole, andare in bicicletta può condizionare positivamente anche il nostro stile di vita. Alimentazione, sonno, viaggi, amicizie, allenamenti. Pedalare in poche parole ci aiuta ad adottare sane abitudini, le quali a loro volta ci aiutano a pedalare meglio. Insomma un circolo virtuoso. L’inizio di un nuovo anno (se non addirittura di una nuova decade, come l’attuale) potrebbe servire da ulteriore stimolo a migliorare il nostro stile di vita. C’è qualche abitudine nella vostra vita che vorreste cambiare? Io ne avrei un paio: svegliarmi prima al mattino ed eliminare gli zuccheri dalla mia alimentazione 😉
Green habits
La bicicletta è il mezzo green per antonomasia. Non inquina e non crea traffico. Spostarsi in bicicletta è dunque un’abitudine green, che fa bene all’ambiente ma soprattutto a noi. A parte possibili cambiamenti climatici (non sono una climatologa, non mi pronuncio), rispettare l’ambiente in cui viviamo è intelligente semplicemente perché migliora la qualità della nostra vita. Con il nuovo anno cercherò allora di usare più spesso la bicicletta non solo per turismo e sport ma anche per gli spostamenti urbani, compatibilmente con la situazione del traffico e il tipo di strade da percorrere. Nel frattempo vorrei dalle istituzioni un’azione decisa per la realizzazione di una rete ciclabile completa (non solo nelle grandi città), di infrastrutture e investimenti nella mobilità alternativa. Utopia?
Una salita inedita
Collezionare salite è tra le attività preferite per un ciclista. Ce ne sono alcune così belle e famose che sono entrate nel mito e rappresentano un traguardo per ogni appassionato. La loro conquista resta per sempre qualcosa da raccontare. Ogni anno anch’io metto in calendario almeno una salita per me inedita. Lo scorso anno per esempio ho fatto per la prima volta Izoard e Galibier in Francia.
Sulle salite del Tour: Izoard e Galibier da Briançon
Anche se pedalo ormai da diversi anni, c’è sempre una nuova salita da conquistare. Dire adesso quale sarà la mia salita inedita del 2020 è un po’ difficile, vedrò in corso d’anno. Qualche idea comunque ce l’avrei. E se fosse il Monte Grappa?
Una gara
Anche se non abbiamo ambizioni di classifica, iscriversi a una gara potrebbe darci lo stimolo giusto per allenarci di più e meglio in bicicletta. L’occasione per mettere alla prova noi stessi, per superare un po’ i nostri limiti. Oppure l’occasione di un’esperienza unica, di quelle da ricordare e raccontare. Le granfondo più importanti, anche in termini di partecipazione, si svolgono su percorsi molto belli in scenari da sogno. Per esempio la Hero Südtyrol Dolomites in mtb oppure la Maratona dles Dolomites in bici da corsa, o ancora l’Alta Valtellina Bike Marathon, sempre in mtb. Competizioni che ogni ciclista dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Ognuno di noi ha una propria to do list. La mia è piuttosto lunga e ogni anno cerco di accorciarla un po’. Di quelle citate sopra per esempio non ho ancora partecipato alla Maratona dles Dolomites. Nella mia to do list da diverso tempo c’è anche la Capoliveri Legend Cup, che non ho ancora fatto causa altri impegni. Chissà che quest’anno non sia la volta buona!