Questa volta vi presento un itinerario da fare in mountain bike, in una zona che ha molto da offrire anche al biker allenato, che non disdegna la fatica: la Val Pellice, dal nome dell’omonimo torrente che la bagna. Siamo in Piemonte, in provincia di Torino, all’interno delle Alpi Cozie settentrionali.
La descrizione e le foto del percorso sono di Boris Bonato di BNT Adventure, guida locale che collabora con l’Agriturismo Turina a Bricherasio, di cui sono stata ospite in passato. In quell’occasione scoprii questa valle ricca di storia (in particolare quella secolare del popolo valdese) e abbastanza aspra da offrire scenari unici ed eccezionali.
Alla scoperta della Val Pellice tra bici, gastronomia e storia
La Val Pellice è molto apprezzata anche dagli amanti dell’escursionismo e del trekking che tramite i suoi sentieri raggiungono la Valle Po e il Monviso.
Scopriamo ora il giro dei tre rifugi: bel percorso ad anello da Bobbio Pellice ai rifugi Lowrie, Barant e Jervis.
Descrizione del percorso
L’itinerario che ci porterà alla scoperta della Val Pellice in mtb inizia a Bobbio Pellice (720 m), ultimo paese della valle che confina con la Francia. Qui venne eretto nel 1889 un monumento a ricordo del giuramento stipulato duecento anni prima dal popolo valdese, ricondotto nelle terre d’origine dopo tre anni di esilio.
Dopo un breve tratto asfaltato e pianeggiante, in prossimità della borgata Buffa, si prende una strada sterrata che presenta pendenze abbordabili con tratti in piano all’interno di un bel bosco. Si superano diverse borgate fino ad arrivare alle baite di Mamauro Superiore (1300 m). A questo punto una discesa sconnessa ci porta al ponte Pautas, che dobbiamo superare in direzione del Rifugio Lowrie. Dobbiamo quindi affrontare una dura (mediamente sul 15%) e stretta salita asfaltata che si sviluppa nella Comba dei Carbonieri e che ci porta al Rifugio Barbara Lowrie (1756 m).
Dopo una meritata pausa si riparte su una strada sterrata molto divertente e super panoramica, costruita durante la Seconda Guerra Mondiale e che percorre a mezzacosta un tratto prativo molto suggestivo. Si può vedere l’Alpe La Roussa, la Cima del Fautet (ove furono installate diverse batterie di cannoni all’aperto), e si attraversa il Pian delle Marmott. Dopo numerosi tornanti ghiaiosi arriviamo al Barant (2373 m), un’ex struttura militare, riutilizzata durante la Seconda Guerra Mondiale. È il punto più alto della nostra escursione.
Affrontiamo, quindi, una discesa sterrata con una serie di divertenti ma sconnessi tornanti fino al rifugio Willy Jervis (1732 m), interrotti soltanto dal giardino botanico Bruno Peyronel nel quale ci sono numerosi habitat tipici di questa zona. Giunti al rifugio siamo immersi nella famosa Conca Glaciale del Pra’. Da qui si può godere di un paesaggio stupendo, con numerose mucche che pascolano indisturbate, e di un ottimo pranzo al rifugio.
Dopo esserci riposati scendiamo verso il paese di Villanova accompagnati dal torrente Pellice che forma cascatelle e salti spumeggianti. A Villanova incontriamo l’ex caserma Monte Granero e le opere militari che costituivano lo sbarramento difensivo del Vallo Alpino durante la Seconda Guerra Mondiale.
A questo punto possiamo concludere il giro dei tre rifugi in mtb ritornando a Bobbio Pellice, da dove siamo partiti. Soddisfatti di aver pedalato in questa meravigliosa valle, con ancora un po’ di energie per goderci la serata nel paese più a valle.
Caratteristiche tecniche
Distanza totale: 36 km
Altitudine massima: 2373 m
Totale salita: 1700 m
Partenza da: Bobbio Pellice (720 m)
Difficoltà: media; percorso ciclabile 100%,
privo di difficoltà tecniche, ma impegnativo per il dislivello.
Asfalto: 35%