“Quante meraviglie nel Triangolo Lariano!” È quello che ho pensato appena arrivata all’antico nucleo montano dell’Alpe di Megna in mtb. Una destinazione fuori dalle solite rotte, a 659 metri di altitudine, dove ancora sopravvivono attività legate all’allevamento e un borgo la cui origine risale al XIV secolo. Una località che colpisce per il suo aspetto medievale, a cui fa eco la posizione isolata del complesso. In mountain bike ci si arriva tramite una bella anche se impegnativa salita.
Nel nostro giro siamo saliti all’Alpe di Megna in mountain bike da Pagnano, frazione di Asso (Co), e successivamente scesi in Valbrona passando da Visino.
La salita da Pagnano è piuttosto aspra, soprattutto in alcuni punti dove la pendenza supera il 20% (pendenza massima 28%).

Nonostante ciò, è tutta pedalabile se si è ben allenati e non presenta particolari difficoltà tecniche.

Spingendo sui pedali, si procede tra i boschi su carrozzabile per circa 1,5 km, prima di scollinare e raggiungere l’alpe.

Arrivati all’Alpe di Megna in mtb colpisce il vecchio insediamento con le case in pietra, dietro il quale si apre un pianoro popolato da alcuni animali al pascolo.

Sono capre, mucche e cavalli dell’Azienda Agricola Alpe di Megna, dove è possibile fermarsi per una degustazione di formaggi e salumi nostrani, con vista sui Corni di Canzo (corno occidentale).

Dopo una pausa presso l’agriturismo (gestori gentilissimi!), terminiamo la nostra visita all’alpe percorrendola un’ultima volta in bicicletta fino al borgo per coglierne altri dettagli, sempre più colpiti dall’atmosfera antica del luogo.

Decidiamo quindi di scendere e lasciare l’alpe tramite il sentiero di Olimna, l’antica mulattiera che da secoli collega l’insediamento di Megna con Visino in Valbrona. Un sentiero semplice, sempre su acciottolato, di circa 4 km.

Semplice per chi lo affronta in discesa, come noi. Il suo dislivello lo rende, al contrario, molto impegnativo per i biker che decidono di percorrerlo in salita, almeno che non abbiano una e-bike.

Tutta la zona in realtà è caratterizzata da salite impegnative, che mettono a dura prova chi decide di affrontarle in bici. Come quella al rifugio SEV, che parte proprio da Valbrona, di cui ho già parlato: Salita al rifugio SEV, la più dura del Triangolo Lariano.
Asso – Pagnano – Alpe di Megna – Visino – Valbrona – Asso
Partenza e arrivo della traccia dalla stazione ferroviaria di Canzo-Asso.
Max elevation: 663 m
Total climbing: 268 m
Total descent: -265 m
Alpe di Megna, il borgo
Il borgo conserva ancora in parte la sua struttura semi-fortificata con corti interne caratterizzate da ballatoi, balconi e verande che si alternano collegando stanzette dai piccoli solai e grandi fienili a tutto tetto. Il borgo di Megna era anche luogo di valico, la “frontiera” tra il comune di Pagnano e Valbrona, Lasnigo e le altre piccole frazioni che si erano sviluppate nella media Vallassina lungo le vie del commercio. Caratteristiche che fanno del Borgo di Megna una località frequentata da escursionisti che percorrono i luoghi del Triangolo Lariano sulle tracce di antiche vie di comunicazione.

L’Alpe di Megna è raggiungibile a piedi anche da Maisano di Valbrona, Visino (sempre in Valbrona), Conca di Crezzo e Lasnigo. Dal borgo inoltre parte il sentiero che in salita conduce alla cima del Monte Megna (1.050 m), montagna del Triangolo Lariano che separa Valbrona dalla Conca di Crezzo. Dalla cima si possono ammirare le Grigne e i monti delle prealpi come Monte San Primo e il Palanzone (entrambi sulla dorsale lariana), il monte Cornizzolo e i Corni di Canzo. Mulattiere e sentieri però che non conosco e non so dire se siano interamente pedalabili.
Il masso erratico di Megna
In prossimità del borgo noterai un grande masso erratico, a ridosso della fontana di Megna. I massi erratici sono grandi massi dalle caratteristiche geologiche differenti da quelle del luogo circostante. Sono reperti lasciati dal ritiro dei ghiacciai. I massi di questa zona (ce ne sono diversi anche nell’erbese) sono stati abbandonati dal passaggio del ghiacciaio dell’Adda che insieme a quello dello Spluga e della Valchiavenna raggiunse la massima estensione di 220 km (dallo Stelvio alle porte di Monza).

La fonte di alcune informazioni geografiche e storiche riportate in questo articolo è valbrona.net, portale della Pro loco Progetto per Valbrona.
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