Voglia di neve! E’ questo che ha spinto me e mio marito a programmare due giorni in Valmalenco ai piedi del Pizzo Scalino con pernottamento in rifugio. Due giorni sopra i due mila metri di altitudine per trovare la neve in questo inverno un po’ pazzo, che per ora registra temperature ben al di sopra della media.
Niente bici questa volta ma una meno impegnativa camminata in montagna, due giorni di puro relax sulla neve della Valmalenco, la valle dominata dai gruppi montuosi del Disgrazia, del Bernina e appunto dello Scalino.
La località scelta per il pernottamento è quella dell’Alpe Prabello, dove troviamo l’accoglienza del Rifugio Cristina (2.287 m. s.l.m.). Proprio qui passammo la scorsa estate in mtb e proprio in quell’occasione ci balenò nella mente l’idea di una visita invernale immaginando l’atmosfera suggestiva e ovattata di questa incantevole alpe con la neve.
Lasciata l’auto sulla strada che da Campo Franscia conduce a Campo Moro imbocchiamo a piedi il facile sentiero che in poco più di 4 chilometri e un’ora di camminata porta al rifugio Cristina. Il percorso è da subito panoramico. Superato il primo tratto più ripido in mezzo al bosco, la vista si apre e spazia presto sui monti che formano la testata della Valmalenco.
In meno di due chilometri raggiungiamo un primo nucleo di baite tra cui l’Agriturismo il Cornetto, dove prendiamo un caffè, e il Rifugio Ca’ Runcash. Proseguendo seguendo le indicazioni per il Rifugio Cristina ci si avvicina sempre più al Pizzo Scalino (3.323 m. s.l.m.), che con la sua presenza domina tutto il percorso.
Sul sentiero la neve è ben battuta e non abbiamo bisogno della ciaspole. Procediamo bene con i nostri scarponcini da trekking. Per l’occasione indosso lo scarponcino Women’s Endurus Hike mid GTX di The North Face: scarponcino leggero in Gore-tex® che si può usare anche in inverno per escursioni brevi e non troppo impegnative. In dotazione abbiamo comunque anche i ramponcini in caso di necessità.
Tra una sosta e l’altra la nostra camminata sulla neve dura quasi due ore. Non abbiamo fretta e la nostra andatura sembra un elogio della lentezza piuttosto che il passo spedito di uno sportivo. Ci sono un sole e un cielo splendidi, peccato per il vento le cui raffiche gelide e penetranti come coltelli si faranno sentire anche il giorno seguente.
Raggiungiamo il rifugio Cristina che ormai è pomeriggio inoltrato. Il tempo di sistemarci in camera, caldissima e accogliente tutta in legno, di gustare una fetta di torta con una tazza di tè caldo ed ecco che i colori bellissimi del tramonto fanno capolino sull’Alpe Prabello, creando una scena da presepe. Quando si dice sentirsi fuori dal mondo!
Mi piace la montagna perché riesce sempre a stupirmi e ci riesce spesso in modo semplice, senza chiedermi imprese eccezionali.
Il giorno seguente lasciamo il rifugio in mattinata dopo la colazione, ma prima di scendere verso Campo Moro e riprendere l’auto decidiamo di camminare fino ai Laghi di Campagneda (2.490 m.), non visibili in quanto coperti da uno strato di neve e ghiaccio. Avremmo proseguito per l’Alpe di Campagneda più in alto, ma il freddo e il vento questa volta ci suggeriscono di ripiegare verso Campo Moro e un bel piatto di pizzoccheri presso l’Agriturismo Il Cornetto 🙂
Ai piedi del Pizzo Scalino, sentieri ideali per escursioni facili e ciaspolate
La zona è indicata per camminate facili. Ideale anche per escursioni con le ciaspole e lo sci alpinismo. Con la neve così ben battuta sicuramente si può arrivare al Rifugio Cristina e ai Laghi di Campagneda anche con le fat bike. Idea per una prossima gita da queste parti!
Parlando di ciaspole vi segnalo che il Rifugio Cristina ha in calendario una serie di ciaspolate con guida fino a marzo compreso. Trovate tutte le informazioni sulla pagina facebook del rifugio (clicca QUI).